Il Blog di Daiana

La Soddisfazione di Sé

1024 681 Daiana Campaini

Il vero sentimento di esser soddisfatti si sé è molto legato al concetto di evoluzione spirituale. Tale concetto è stato oggetto ad una notevolissima speculazione ideologica ed economica. Intorno ad esso ruotano ancora un sacco di idee fuorvianti se non addirittura erronee legate ad una visione troppo parziale.

Fortuna e Sfortuna.

Prima fra tutte l’idea di buona o cattiva sorte che qualcuno confonde ancora col concetto di karma. Inizio subito dicendo che fortuna e sfortuna sono forze o concetti che proprio non esistono. La capacità di  raggiungere bei traguardi od ottenere quello che ci siamo prefissi è assolutamente tutta nelle nelle nostre mani. Prima di tutto, come sempre sottolineo, occorre questionarsi sulla natura dei nostri desideri ed obiettivi: sono etici? Quello che “chiedo” è davvero ciò che voglio? È davvero in grado di rendermi felice? E per fare felice me, rende infelice qualcun altro? Quanto “costa” questa mia richiesta all’Universo? Ciò che mi fa davvero felice è in linea con me, con la mia essenza; quindi è semplice da ottenere, è la diretta conseguenza di ciò che sono. Se è in linea con me è in linea anche con l’Universo  di cui faccio intrinsecamente parte. Dunque non “costa” nulla, porta solo vantaggi a tutti e non fa sostanzialmente infelice nessuna Anima, ma giusto forse qualche personalità..l’ego ha richieste assurde e non è sempre semplice da accontentare. Questo è un discorso molto lungo che meriterebbe tutto un articolo a parte, ma forse riusciamo un po’ ad approfondirlo nella parte sotto dedicata ai vostri commenti .  In seconda battuta, del fatto che tutto sia completamente nelle nostre mani, noi non ce ne rendiamo assolutamente conto, un po’ perché è più semplice affibbiare responsabilità “fuori” piuttosto che “dentro”, un po’ perché spesso, a causa di radicatissime idee limitanti, siamo portati ad abdicare ad ogni nostro minimo accenno di potere personale. Questo perché lo percepiamo come la causa di tutti i mali e, tacciandolo di egoismo , cerchiamo ancora di demolirlo come per tanti secoli un tipo fuorviato di religiosità ci ha obbligato ed insegnato a fare, lasciandoci in eredità questa attitudine, quale “marchio di fabbrica” per intere generazioni, sebbene egoismo e potere personale siano due cose diametralmente opposte.  Ed infine, ultima motivazione, ma certo non per importanza, è che, per lo stadio di consapevolezza raggiunto a questo punto dell’evoluzione umana, ci manca totalmente la “visione d’insieme” che ci aiuterebbe a capire moltissime cose, a spiegare atteggiamenti ed eventi. Mi riferisco alla panoramica di tutte le nostre vite passate di cui noi siamo il diretto, seppur inconsapevole, risultato.

 

Colpa e vergogna, la grande trappola.

Quindi, ricapitolando un attimo, abbiamo detto che fortuna e sfortuna non esistono, non hanno alcun impatto sul reale e dunque son due parole con una lunga tradizione, ma con significato assolutamente travisato. Esse riassumono semplicemente la facilità o la difficoltà con la quale raggiungo i miei obiettivi o “mi accadono” eventi positivi. In realtà non “mi accade” nulla, sono io che al massimo, attraggo o non attraggo determinati eventi! E questo apre il campo al concetto di “responsabilità” . Ma già al solo leggere questa parola vi si sono caricate le spalle di un peso inaudito e vi si è stretto lo stomaco, vi sento già! Ma non è reale, stiamo solo proiettando su una parola neutra tutto  il carico delle nostre radici culturali-pseudo religiose intrise di  senso di colpa e di conseguente vergogna. Quando avete letto questa parola siete subito andati a cercare dove avete sbagliato, dove non avete fatto abbastanza, cosa avreste dovuto cambiare…vero? Calma! Non avete fatto proprio niente di male! E nessuno vi sta accusando, tantomeno su questo blog! Ma il pensiero inconscio di essere colpevoli è talmente radicato da rendervi subito, automaticamente i giudici e gli aguzzini di voi stessi. Ed allora, per recuperare parte delle nostre facoltà (del nostro potere personale) facciamo un passo indietro. Se non c’è colpa, allora non c’è neppure vergogna ed allora restano solo i miei pensieri e le mie intenzioni che poi hanno guidato i miei atti. Ecco, è questo processo a dar vita alla mia responsabilità..che per il momento resta neutra. Sto parlando della responsabilità di essere ciò che siete, di avere quindi un determinato stato o livello vibrazionale. Esso è il risultato della scelta dell’Anima di lavorare  ulteriormente su determinate dinamiche, ancora delicate,  alla luce di tutte le vite che avete fatto. Tale livello o stato vibrazionale attrae cose in linea con se stesso (cioè con l’intento di rafforzarsi su alcune tematiche) e ne allontana altre. La responsabilità di cui parlo è quella di essere se stessi, è la capacità di accettare “chi si è davvero”, e non “chi si vorrebbe essere”. Una volta accolta il più possibile ogni parte di noi, anche quella più difficile da accettare, bisogna  prendersi per mano e portarsi verso la risoluzione di quelle dinamiche che la nostra Anima è venuta a sciogliere in questa vita. Per questo dico che questa responsabilità è neutra, non dipende da voi chi siete venuti ad essere (cioè la personalità che la vostra Anima ha scelto per esprimersi), ma certo dipende da voi quanto siete riusciti a conoscervi ed accettarvi e soprattutto quanto sono state etiche le vostre scelte successive al vostro arrivo. Ovvero se le vostre scelte sono state più aderenti  alla Missione della vostra Anima oppure al brusio del mondo esterno con le sue dubbie scorciatoie

 

Karma, Responsabilità e Potere personale.

Immagino siamo tutti d’accordo sul fatto che ad ogni azione segue una conseguenza. Ecco, molto semplicemente questa è la Legge del Karma: ad ogni azione la sua conseguenza, né bella né brutta e nemmeno legata al soddisfacimento pieno o scarso dell’intenzione o del pensiero che avevano mosso l’azione. Quella del Karma è una semplice legge di causa effetto senza alcuna sfumatura etica o morale. Ad essa si lega il concetto di responsabilità ed è a questo punto che una Legge Universale incontra il nostro mondo emozionale ed è proprio nell’attimo di quell’incontro che vi giocate il vostro potere personale…qui viviamo nella dualità, siamo scesi su Terra esplicitamente per apprendere concetti attraverso il loro contrario..volenti o nolenti qui funziona così, non è né bene né male, è semplicemente ciò che è in questa dimensione qui. Impariamo la felicità dalla tristezza, la ricchezza dalla povertà, la salute dalla malattia e quando abbiamo imparato a distinguerle cominciamo a misurarle: più o meno poveri, più o meno felici, più felici di A, ma meno di B e qui iniziano le comparazioni ed il guardar fuori invece che dentro. Cominciamo ad allontanarci dai valori assoluti dell’Anima per adottare quelli piccoli della personalità. Iniziano così la gelosia, il giudizio, la colpa, la vergogna..inizia il guardar fuori anziché dentro e cosi iniziamo a perdere il nostro centro e con esso perdiamo il nostro potere personale…perché non creiamo più la nostra realtà (concetto vero di responsabilità), ma reagiamo a quello che gli altri “ci fanno”, “ci dicono”, a come ci trattano. Perdiamo campo nella nostra stessa vita, perdiamo potere personale ed inizia ad esser sempre più “colpa degli altri”. Ecco che invece di evolvere e di far evolvere la nostra cultura e la nostra società, cambiando i suoi concetti, ci rinchiudiamo in un circolo vizioso di mostri e spauracchi, in un mondo in cui siamo sempre più vittime e sempre meno creatori. Cedere il proprio potere personale è cedere la propria capacità di “sentire il flusso universale” dell’abbondanza,  di attrarre facilmente  cose buone, di saper scegliere i propri obiettivi e di raggiungerli facilmente.

 

Riepilogando.

Dunque, ricapitolando questo lungo excursus, fortuna e sfortuna non esistono, questa fantomatica facilità di raggiungere i nostri obiettivi o di attrarre eventi positivi è data principalmente da 2 fattori:

  1. La “pole position” , cioè la nostra posizione sulla “griglia di partenza” data dall’insieme delle nostre vite passate: il Karma, cioè il risultato di tutto il nostro vissuto
  2. L’intenzione della nostra Anima di lavorare più o meno intensamente sui nostri punti deboli per rafforzarli ed evolvere, quindi il tipo di personalità da Lei scelta per affrontare questa vita,cioè una personalità più o meno incline a “vivere nel flusso. Se vivo “nel flusso” vedo segnali sottili, vivo in sincronicità perfetta con ciò che mi circonda, anche se non sempre capirò esattamente tutto il messaggio. D’altra parte, capire razionalmente non serve a niente, anzi, spesso, ostacola o rallenta il processo di manifestazione del progetto dell’Anima per questa vita.

La vita non è fatta per pianificare e fare successo,  è fatta per fare esperienze, le esperienze dettate dall’Anima! State nel flusso, surfate l’esistenza!

 

 

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