La prima volta che ho sentito parlare di Romena e del suo mandorleto, mi è sembrata una cosa molto triste, quasi scomoda…e mi sono chiesta se ed a cosa servisse tanto dolore buttato così in faccia a passanti ignari.
Per chi non conoscesse Romena, è una chiesa che sorge, così, in mezzo al niente di campi silenziosi e vasti in provincia di Arezzo. È semplice, ma bellissima, ricostruita sulle rovine di un’antichissima pieve e da un lato si si dispiega tutto un mandorleto sempre molto curato. Avvicinandosi ai mandorli si scopre che ogni mandorlo è un ragazzo morto o un bambino tornato troppo presto a Casa: malattie, incidenti, fotografie, lettere, palloncini, cappellini, orsacchiotti, amore, dolore, speranza, pace o amarezza…tutto lì davanti agli occhi o dritto al cuore.
Ed è lì che ho capito che quel mandorleto era ben lontano dall’essere triste o scomodo, era semplicemente necessario.
Necessario perché fornisce un luogo, un posto, uno spazio dove un qualcosa possa trovare la sua manifestazione. Un palco espressamente dedicato a sentimenti, emozioni ed eventi che se non si fossero manifestati lì sarebbero rimasti chiusi nel buio di certi cuori fattisi cantine abbandonate o si sarebbe sparso ovunque dilagando senza sosta e senza metà.
L’importanza di avere spazi sufficientemente numerosi e dedicati a ciascun aspetto di voi è fondamentale o ci sarà sempre qualcosa di voi destinato a perdersi inosservato, a vagare abbandonato, incolto, incompreso, inaccolto. Quando, forse un po’ astrusamente, vi dico “abbiate buoni occhi”, “allargate il vostro vaso” intendo dirvi di osservarvi molto bene e poi di allargare il vostro cuore per fare spazio a tutto ciò che avete trovato osservandovi.
Accoglietevi nella vostra totalità, senza giudizio per poter captare ogni parte di voi e non solo quelle “brave, buone e convenienti”, perché ricordatevi sempre che tutto serve e tutto è prezioso. In un bellissimo giardino ben curato a volte la risorsa migliore è proprio l’ortica che macerata in acqua diventa un potente antiparassitario e sminuzzata nel terreno ridona azoto…nonché fritta fonte di stuzzichini per aperitivi coi vostri amici più cari!
Crearsi uno spazio per tutti gli aspetti del proprio sé consente non solo di non censurare nessuna parte di sé, ma di lasciare che ognuna cresca dando i suoi frutti ed apportando le proprie risorse perché, se smetteste di fare la caccia alle streghe dentro di voi vi accorgereste di avere una quantità infinità di risorse che però trattate come ortica e diserbate sul nascere.
E che c’entrano i mariti e gli amanti menzionati nel titolo? Vi chiederete a questo punto! C’entrano eccome! Perché il diserbante che dedicate a voi stessi con tanto fervore, lo dedicate tanto massivamente anche alle vostre relazioni. Più le reputate importanti, più le diserbate nel tentativo di farle restare sane e belle ed invece cosa accade? Accade che vi muoiono esauste ed esaurite fra le mani. Per non rimanere da soli in quel disastro che prima era un bellissimo giardino, all’inizio smettete di frequentarlo frequentando altro e poi, quando urgerà una decisione avrete due scelte: gettare tutto e ripartire con nuove piante oppure con pazienza cambiare, dare spazio a ciò che prima distruggevate o negavate e con pazienza attendere che qualcosa inizi a riprendersi.
Il giudizio proprio non serve a nessuno, quello che voglio portare a consapevolezza è che l’amante ed il marito/la moglie sono 2 spazi ben precisi: ciò che è lecito, bene, socialmente e moralmente accettato da una parte e ciò che invece è deplorevole, moralmente e socialmente giudicabile.
Questi 2 spazi potrebbero essere uno, se in quella relazione si riuscisse a far aumentare lo spazio via via che noi cresciamo, via via che il rapporto cresce. Quello che invece accade è che entrambe le parti si irrigidiscono ciascuno nel proprio ruolo socialmente accettabile e, perdendo di flessibilità, diventa impossibile allargare quello spazio, così se ne cerca uno nuovo, in cui poter esprimere tutto ciò che nell’altro spazio non trova accettazione o collocazione. Ecco quindi arrivare la “figura salvifica” dell’amante, lo spazio in cui nutrire tutto ciò che non può entrare dall’altra parte. Avere spazio ulteriore in cui poter ulteriormente fiorire è utile, il problema nasce dal fatto che paradossalmente la nostra società è piena di persone con “relazioni extraconiugali” (non hanno neppure un nome queste relazioni!), ma essendo questo assolutamente deplorevole deve esser tenuto segreto ed è qui il grande problema…che per fiorire ulteriormente dovete pagare l’alto prezzo della scissione, del segreto e della vergogna quando invece sarebbe semplicemente bastato fare più spazio.
Questo bisogno di spazio per ogni aspetto di sé riguarda voi, ma naturalmente anche l’altra o le altre persone coinvolte nelle relazioni..ed ecco che, un discorso che finora era bellissimo, diventa improvvisamente più complicato. Ma non preoccupatevi, avete semplicemente incontrato l’ego, signori miei, quello dagli spazi ristretti e dalle paure salvaconfini, quello che ogni volta resiste e cerca di impedirvi di evolvere. E qui vi ricordo che voi siete ego, ma siete anche Anima e grazie al vostro libero arbitrio potete sempre scegliere quale strada intraprendere e di quanto si tratti questo “più spazio” e di come farlo stabilirlo sta a voi ed alle persone implicate nella relazione.
E vi ricordo anche che siete capaci di molte, moltissime cose, per cui fate in modo che i vostri atti siano spinti dalla forza creativa di una vera scelta e non un misero compromesso
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