Il Blog di Daiana

Abbi Buoni Occhi

1024 545 Daiana Campaini

C’è qualcosa che si muove dopo un trattamento energetico, un seminario, una presa di fiori di Bach. C’è qualcosa che si muove per “riposizionarsi”, o meglio, per “riposizionarci” rispetto al cammino che volenti o nolenti abbiamo intrapreso, in maniera piu o meno consapevole. Quel “qualcosa” si muove sempre, è un atto automatico e consequenziale al nostro gesto, perché ogni causa è sempre seguita dal suo effetto. Quindi ogni volta che fate qualcosa, ne segue sempre una conseguenza e se fate qualcosa di nuovo, allora segue sempre un cambiamento.

I 3 esempi sopra (un trattamento energetico, un seminario, l’assunzione di fiori di Bach) saranno sempre seguiti da un cambiamento, che noi lo vediamo o meno. La cosa da valutare, dunque,  è se SUBIAMO questo cambiamento o se invece lo VEDIAMO ACCADERE. Nel primo caso, a riposizionarci, sarà un qualcosa che abbiamo creato noi, ma di cui poi abbiamo perso le tracce, divenendone incoscienti ed inconsapevoli. Nel secondo caso invece, ne siamo coscienti e quindi possiamo essere ulteriormente attori del nostro cambiamento e decidere sia di accompagnarlo più lontano sia di ostacolarlo e fermarci dove ci ha portato, ma sempre prendendo atto e quindi consapevolezza che ci siamo riposizionati, ma che, al momento, non ce la sentiamo di andare più oltre.

È questo che intendo, quando alla fine di ogni incontro (Reiki, Matrix o fiori che siano), vi dico di “avere buoni occhi” e di lì a qualche giorno, di farmi un resoconto con tutto ciò che cambia, in meglio o apparentamente in peggio. Lo dico per accompagnarvi nella presa di coscienza di voi stessi, nella capacità di osservarvi senza giudicarvi.

“Abbi buoni occhi” è un invito ad entrare in un cammino di consapevolezza, al di là del bene o del male. Significa entrare nell’ottica di osservare minuziosamente qualunque cosa si muova dentro e fuori di noi: ogni nostro atto, ogni nostra emozione, i cambiamenti (apparentemente inspiegabili) nel comportamento degli altri verso di noi. In quel caso si tratta sempre di un cambiamento che abbiamo fatto noi, ma che, non avendo ancora affinato una capacità sufficientemente minuziosa di osservazione, possiamo solo vederlo “riflesso”, cioè manifestato dall’atteggiamnto dell’altro verso di noi. In realtà, siamo noi ad essere cambiati, in qualche modo per noi impercettibile, e l’altro non può che rispondere inviandoci un feedback diverso dal solito, perché diverso dal solito è stato il nostro approccio verso di lui.

Avere buoni occhi è anche l’inizio di un Cammino spirituale che col tempo ci porta a vedere la sincronicità degli eventi e con ancora più tempo ci porta a considerare la vita in un modo completamente diverso attribuendole un significato che va oltre la sfilata di giorni messi uno dopo l’altro fino al momento dell’ultimo respiro. “Avere buoni occhi” è averne 3, i due che normalmente vedono il “mondo materiale” e l’altro che ci apre la vista all’essenziale, a ciò che davvero esiste ed esisterà per sempre anche dopo la nostra dipartita. Ajna, l’occhio che ci apre la visione sull’infinito.

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