Vi propongo l’estratto di una mail (e ringrazio A. per il permesso accordatomi!) che ripropone un argomento su cui un po’ tutti si scontrano all’inizio di un percorso spirituale e di guarigione.. Vi lascio leggere la mail di A. che, per praticità, ho diviso in paragrafi, così ho potuto più facilmente integrare i miei commenti a riguardo.
Reiki, l’esperienza di A.
A: E’ più di un anno ormai che il Reiki ha incrociato la mia strada ed è un’esperienza straordinaria . I motivi e i bisogni che mi spingono ad una seance di Reiki possono essere differenti, a volte è un bisogno interiore, un chiarimento riguardo ad un momento di stallo o di dubbio, a volte può essere un malessere fisico o un dolore specifico, ma in tutti i casi è la spinta ad andare avanti e fare luce su un pezzetto di me che era rimasto in ombra e che chiede di essere visto. Spesso mi è capitato, come è naturale che sia nella visione olistica del Reiki, che una sensazione di malessere fisico corrispondesse ad un’impasse dell’anima che voleva comunicarmi qualcosa o farmi prendere visione di un passaggio specifico del mio sviluppo spirituale, in un legame inscindibile tra mente e corpo.
Sintomi come messaggi.
A: Un dolorino qui, una fitta là, un bruciore lì ..sono segnali, messaggi criptati per chi, come me, non ha ancora occhi adatti all’invisibile e che ti spingono a vedere cosa c’e sotto. In parole semplici sintomi come messaggi che il Reiki svela e che sono da affrontare. Ma come fare? Come agire quando il sintomo si svela? Che significato attribuirgli?
Faccio un esempio pratico.
Da qualche mese avevo un dolore alla spalla, con cui convivevo ma che mi dava fastidio, quindi ho fatto una seance di Reiki per vederci più chiaro e calmare il dolore. Fra le varie cose, è venuto fuori che la mia spalla era un pò infiammata e che il dolore mi segnalava il mio intravedere un nuovo mondo al dì là della porta, un modo diverso di vivere e percepire per me, ma che, per accedervi, dovevo sradicare i “pali” profondi su cui il mio classico sistema di conoscenze si fondava. Ed era proprio questo “dover sradicare credenze” a provocarmi il dolore alla spalla, quasi fosse uno sforzo fisico. Tiro o non tiro forte per sradicare questi pilastri su cui si fonda un sistema obsoleto e restrittivo, pur essendo ciò che con tanto sforzo ho costruito?!
Daiana: Quello a cui A. si riferisce parlando dei “pali da sradicare” è parte delle visioni che hanno accompagnato la sua séance di Reiki. Per tutti coloro che leggono, ma non hanno mai fatto un trattamento con me, alla fine di ogni séance, vi metto al corrente di quanto ho visto, percepito e lavorato col Reiki. Ad onor del vero e per evitare ogni tipo di confusione, tengo a precisare che, il fatto di “vedere e percepire” non ha niente a che vedere col Reiki, queste sono mie caratteristiche con le quali poi il Reiki si è fuso. Se interessati all’argomento potete approfondire sul mio sito nella sezione dedicata al Reiki. In parole semplici, faccio per voi la traduzione del sintomo, il messaggio che l’Anima vi sta passando utilizzando il vostro corpo fisico. Dietro ogni sintomo c’è un messaggio ed ogni Anima usa il suo corpo ed i suoi sintomi in maniera del tutto arbitraria, nel senso che un dolore alla spalla avrà una base comune in ognuno, ma significati diversi da persona a persona e perfino da periodo a periodo. Alcuni sintomi sono messaggi, altri sono tracce di memorie bloccate, di vissuti che l’Anima ha deciso di trattenere per poterli lavorare completamente, una volta acquisiti più strumenti. Ogni situazione è assolutamente soggettiva e come tale va decodificata e sbloccata, perché ciascuno, vita dopo vita, ha collezionato i propri strumenti e le proprie tempistiche ed è attraverso questo cammino che io vi accompagno.
Fra percorso spirituale e realtà quotidiana.
A: Dopo una settimana mi sono ritrovata al pronto soccorso: capsulite con infiammazione dei tendini e principio di artrite con conseguente cura di 15 giorni di antidolorifici e antinfiammatori e rieducazione del braccio …
Allora ? cosa è successo ?
Nella mia mente , non potevo dimenticare la metafora dei pali da sradicare, avevo ben capito il concetto e ne ero perfettamente consapevole ed anche ben decisa a proseguire il lavoro di “sradicamento “ del vecchio sistema di conoscenze in cui la mente mi imprigionava, sebbene sempre timorosa di non avere più basi su cui poggiare la mia esistenza .
Ma cosa ho fatto? Sempre pensando ai pali ..ho tirato troppo forte e la spalla si è bloccata per il troppo sforzo? Oppure al contrario, le mie resistenze interne dovute alla paura , mi hanno intrappolato in un gioco tiro-non tiro, per cui inconsciamente la mia spalla si è bloccata completamente così non potevo più tirare da nessuna parte?
Daiana: Quello che sempre consiglio è di non usare troppo la razionalità per cercare di capire qualcosa che razionale non è. Quello che sempre consiglio è di ascoltare bene il resoconto finale e lasciarlo lì, in qualche spazio dell’Anima o della mente, come in uno “spazio sospeso”. Lasciate tutto lì e prendete solo quello che ad un certo punto comicerà a “risalire”, a farsi strada, a mostrare la sua evidenza o la sua risonanza in qualcosa che fate o che pensate. Il mio resoconto di fine séance (che ha il compito di spiegare i vostri sintomi) risulta sempre “strano”, a volte astruso, ma non preoccupatevi, non importa che capiate razionalmente! Ormai l’avete sentito ed esso farà comunque il suo dovere. Infatti, per qualche motivo non riuscirete a gettarlo nel dimenticatoio e dopo qualche giorno, se anche vi sembrerà di non averlo capito e di non ricordarne più niente, pian piano qualcosa comincerà a farsi strada. Vi torneranno alla memoria dei ricordi sepolti, porterete consapevolezza su un certo vostro comportamento che non avevate mai notato, quasi scattasse automaticamente..e da lì in poi comincerete ad interrogarvi del perché reagite proprio così, vi ricorderete che avevamo parlato di certi fatti accaduti e comicerete a notare legami fra quanto diceva il resoconto e quello che vi accade o su come vi comportate. Inizierete a notare che forse c’è un altro modo di porsi o un altro lessico utilizzabile. È da lì che a poco a poco si fa largo la presa di coscienza, la vera libertà dei vostri atteggiamenti ed azioni, perché, finquando scattano automaticamente è qualcos’altro che li genera, non certo voi. Voi ve ne prendete inconsapevolmente solo le conseguenze, spesso pessime o certamente migliorabili, ma finquando non farete chiarezza, non avrete mai accesso a quella libertà di scelta ed alle infinite possibilità a cui essa vi dà accesso. Finchè resterete nell’automatismo dei vostri comportamenti, sarete chiusi e condannati sempre in quel “botta e risposta” tossico e poco produttivo che sono alcune delle vostre relazioni o situazioni. Finchè resterete lì, senza evolvere i sintomi inizieranno pian piano ad aggravarsi..ma questo è del tutto normale. Se io vi parlo e voi non mi sentite ad un certo punto dovrò alzare l’intensità del mio tono di voce.
Ma quando, a poco a poco, inizierete a legare le parole del resoconto alla vostra vita reale e quotidiana, quello sarà il momento in cui comicerete ad evolvere, ad avere accesso ed a poter davvero fruttuosamente utilizzare come veri e propri strumenti quello che vi ho detto. L’essere troppo nel mentale e nel razionale non aiuta affatto. È come cercare di imparare l’inglese volendo per forza passare dal turco…il risultato è il caos più totale e la vostra dispersione di energie ed attenzioni su due lingue anziché su una sola!!!! Lasciatevi andare al solo “sentire” e non vi preoccupate se all’inizio non sentite niente..è come quando avete ascoltato il vostro primo dialogo in inglese…ma alla fine della prima unit qualcosa era già molto più chiaro. Datevi il tempo di “sintonizzarvi”! Non bombardatevi di domande, non serve!!! Ma piuttosto aguzzate tutti i vostri organi di senso, nessuno escluso, per captare le risposte che la vostra Anima vi sta già dando ed abbiate fiducia, Lei sta lavorando per connettersi con voi e noi intanto, nel nostro percorso insieme, lavoreremo per connetterci con lei, captando e decodificando tutti i segnali che lei invia. Alla fine avrete il vostro personale “codice segreto” che vi permetterà di restare sintonizzati insieme il più possibile.
Abbiate fiducia, perché quando cercate la connessione con la vostra Anima, anche Lei sta facendo altrettanto. Siete dunque destinati a trovarvi.