Il Blog di Daiana

Dialogo con Voi-parte 2: Reiki e Medicina tradizionale.

1024 768 Daiana Campaini

Ed eccovi la seconda parte della mail di A., che tocca fra l’altro un tema iperscottante, quasi intoccabile, su cui fioccano fior fior di denunce, tanti sono gli interessi in ballo e le paure legate a ciarlatani vari.

Reiki e medicina tradizionale.

A: La domanda che mi sono sempre posta è come si può “armonizzare” il Reiki con la medicina classica? Se ho mal di pancia e il medico mi dice che ho la colite e mi dà le medicine e il Reiki mi dice che ho una memoria antica che è come una spina nel fianco, se prendo le medicine in teoria “cancello il sintomo, ma se non prendo nulla di quanto il medico mi prescrive, il dolorino alla spalla diventa “epaule gelèe”, la spina nel fianco diventa colite e io mi blocco per mesi curando il corpo e perdendo il filo dell’anima . Come agire dunque per un sano equilibrio tra mente e corpo nella visione olistica che il Reiki ci mostra ? Una mente razionale e occhi che vedono solo il visibile, non ha strumenti sufficienti per farle scelte giuste in autonomia. Che fare ? Tra medicina classica per curare il corpo e cammino spirituale per ascoltare l’anima può esserci un punto di incontro?

Daiana:  è il gran dilemma! Io concordo con gli Antichi secondo i quali, assolutamente i settori dovrebbero collaborare ed integrarsi a vicenda perché di fatto noi siamo corpo fisico, mente e Spirito, quindi non si può curare proprio nulla se non si prendono in considerazione tutti e 3 gli aspetti in maniera consistente. Le malattie psicosomatiche sono comunque già una prova forte e concreta del grande legame fra mente e corpo..prima o poi, confido che verrà integrata anche la parte spirituale. Al momento la strada è lunghissima, piena di conflitti di potere, interessi e ciarlatani senza scrupoli, ma di fatto in molti si stanno svegliando a questa consapevolezza ed anche se certe discipline non sono ufficialmente riconosciute ma solo “tollerate”, di fatto sono a disposizione di coloro che se ne sentono in qualche modo richiamati. Di fatto sì, se prendo la medicina silenzio il sintomo, quindi zittisco l’Anima, ma è vero anche che se la dinamica non la si è vista arrivare ed ha ormai intaccato il corpo fisico, quello va ormai curato..L’obiettivo è quello di “veder arrivare” la malattia o il sintomo per non dover arrivare a dover curare il corpo fisico, perché questo significa tempo (che a volte, nei casi più gravi non c’è più) e dolore ed effetti collaterali. Se invece avessimo imparato ad ascoltarci, ci saremmo presi da subito più cura del messaggio, non costringendo l’Anima a spingerlo fino a divenire sintomo fisico per essere ascoltato. Questo vi porta ad esempio ad occuparvi di uno stato d’ansia prima che diventi colite o ernia iatale o qualunque altra cosa. Quando sarete ben risvegliati, saprete perfino occuparvi di uno stato di pre-ansia, ma questo è un concetto che ad oggi non esiste…perché quasi tutti, detta così, avrete compreso che bisogna vivere in uno stato di allerta ed ipocondria continua, mentre invece ho detto assolutamente il contrario. Tempo al tempo, tutto arriverà, intanto impariamo a mettere bene un piede dietro l’altro, senza pretendere subito di correre! Al momento di evoluzione attuale, l’obiettivo da perseguire è il silenziamento della mente razionale o mentale inferiore che genera solo mostri e paure e non vi rende liberi di “vedere” e “sentire” e dunque vi rende manchevoli di una parte importantissima e così non si possono fare scelte pienamente consapevoli.

Oggi, il Reiki in ospedale

Rispetto ad altre discipline energetiche, ad oggi il Reiki gode di una posizione di maggiore rilevanza, su di esso son stati fatti vari studi. Essi hanno portato qualche risultato, anche se, di nuovo, a mio avviso, “si passa dal turco per comprendere l’inglese”: tanti sforzi e tanto tempo per accedere ad un milionesimo della materia in questione, perché tale materia non è sondabile dalla medicina come la intendiamo modernamente, né dal mentale inferiore (unico strumento su cui oggi ci basiamo per i nostri esperimenti empirici)  quindi attendiamo, attendiamo, attendiamo!!! Comunque non lamentiamoci e prendiamo il meglio, ad oggi il Reiki è entrato ufficialmente nel protocollo di alcuni fra i più specializzati ospedali nelle cure contro il cancro, come ad esempio il Memorial Sloan-kettering Cancer Center  di New York o ancora al Manhattan Eye, Ear and Throat Hospital , sempre a New York, in cui si propongono sessioni di Reiki prima e dopo qualunque operazione si debba affrontare. Negli Stati Uniti sono circa 800 gli ospedali in cui Reiki ed i suoi benefici sono stati riconosciuti ufficialmente, ma ci sono sempre più ospedali in tutto il mondo che aprono le loro porte a tecniche per loro considerate “alternative” , ma evidentemente efficaci, quali il Reiki e la meditazione. A mio avviso un vero peccato però che spesso certe discipline siano autorizzate solo se praticate da medici , infermieri o volontari perché nei primi 2 casi è come se io facessi un corso per fare le iniezioni e voi veniste da me per l’inoculazione di vaccini o medicinali vari…vi fidereste??? Non si esercita la professione di operatori energetici, lo si è, nell’Anima, nel Cuore, nelle pratiche e nell’igiene spirituale della propria vita, questo può sembrare niente per i non addetti ai lavori, ma credetemi, fa una differenza enorme!!! E nel terzo caso non vedo perché una persona che fa del bene, che dedica il suo tempo, la sua sensibilità, il suo intero essere e sentire, esattamente come un medico o un infermiere, non debba essere riconosciuto.

Domani, verso il risveglio delle coscienze.

Io mi auguro che un giorno medicina, psicologia e discipline energetiche possano sedersi allo stesso tavolo e compartecipare equamente alla diagnosi ed alla scelta della cura ogni qualvolta una persona entra in ospedale. Ad oggi è un’utopia, ma noi siamo fatti così: un unico essere in cui coesistono 3 complesse realtà intrecciate indissolubilmente assieme. Uni e trini, esseri spirituali con una psiche ed un corpo fisico tutti sullo stesso piano.

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