Il Blog di Daiana

Dialogo con Voi- parte 3. Capire il Messaggio dietro il Sintomo.

1024 683 Daiana Campaini

L’esperienza di J.

Qualche giorno fa J. mi ha detto: “ Ho letto il tuo ultimo articolo del blog, quello che parla dei sintomi come messaggi. Ho un dolore che mi perseguita da un po’ e quindi mi son detta, ok ora mi stendo, mi accendo un incenso, una candela e mi metto in ascolto del sintomo. Però sai cosa?? Il sintomo non mi parla o sono io che non ho capito niente. In ogni caso il dolore è rimasto lì, tale e quale e non ho avuto neppure il minimo   indizio sul messaggio che portava”. So che nel frattempo l’avrete pensato in molti e dunque ho sentito necessario aggiungere questa terza parte. Prima di tutto però voglio ringraziarvi a nome della vostra Anima e del vostro corpo fisico e poi voglio congratularmi con voi per aver fatto lo sforzo di mettervi in ascolto, di averci provato davvero e con intenzione senza esservi lasciati scoraggiare dal subdolo mentale che senz’altro vi avrà bisbigliato all’orecchio cose del tipo: “mah vah, che sciocchezze, che vuoi che significato porti..un dolore è un dolore punto e basta, conseguenza di una caduta, una mal postura, un colpo di fresco ecc” Oppure “ Si certo tutto è un segno ed ha un significato ma chi sono io per capire? Io non ho gli strumenti adatti per decifrare, non ci arriverei mai…”. ONORE AL MERITO  per esservi presi la responsabilità di voi stessi, per aver almeno tentato di ricostruire quel legame primordiale fra Anima e personalità. BRAVI! Ogni viaggio, anche il più lungo ed avventuroso inizia sempre con un primo passo!

La Responsabilità di Sé.

Per coloro che non fossero riusciti a decifrare il messaggio del sintomo, vi fornisco qui di seguito altri strumenti che possono aiutarvi, certamente si può e si deve chiedere aiuto quando si è nella nebbia, ma ricordate bene che è responsabilità e dovere di ciascuno impegnarsi a mettere in pratica i buoni consigli ricevuti facendo personalmente  il lavoro a casa propria. Quando si parla di Anima e corpo fisico non c è modo di delegare…Al nono mese di gravidanza, io avrei VOLENTIERI DELEGATO il mio parto a chiunque e per qualunque cifra…ho speso varie notti insonni meditando su tale progetto, ma alla fine ho dovuto arrendermi alla responsabilità del mio corpo fisico “incinto” ed al progetto della mia Anima. Arrendersi alle proprie responsabilità non uccide, o almeno, non in tutti i casi! AHAHAH! È anzi il primo passo per far diminuire ed anche azzerare una parte del dolore, cioè la parte di me che si attacca al passato: le cosidette resistenze, gli attaccamenti, la paura del cambiamento, la negazione dell’impermanenza. Il buddhismo è maestro in quest’ambito. Il suo obiettivo  è proprio quello di allenare la mente all’idea della morte, al fatto che niente resta uguale a se stesso, che tutto è in continuo cambiamento ed in continua trasformazione. Questo comporta infinite piccole morti..di me, di ciò che mio circonda, di ciò che amo, delle mie relazioni. Il fatto che tutto resti uguale a se stesso per anni o per sempre è la più grossa menzogna che possiamo raccontarci e ce lo raccontiamo per esorcizzare la nostra paura della morte..o meglio..la paura che il nostro ego ha della morte, perché non tutte le nostre parti hanno paura di morire, solo la personalità. L’Anima certamente no, perché dalla prospettiva dell’Anima, niente muore, ma tutto si trasforma. Quando arriva sera e vado a dormire, non ho paura, non muoio, so che mi risveglierò il giorno seguente con molta più energia e quindi vado volentieri a riposarmi (prospettiva dell’Anima), me se mi metto a pensare nel dettaglio, quel preciso giorno lì che magari è stato meraviglioso, quello, no, non tornerà mai più, quella è una morte, sì..ma è necessaria per l’avvento di qualcos’altro…che tanto comunque trattenere è impossibile e genera solo dolore.  Vivere “nel flusso”, cioè vivere in quello stato di Armonia totale col Sé e col Tutto è vievere assumendo la responsabilità dei progetti della propria Anima e vivendo in maniera integra, cioè aderente alla propria verità interiore, significa fare le scelte non per convenienza o calcolo o semplicità, ma fare le scelte che si sentono vere nel cuore. Questo è già un primo passo per ripristinare la connessione con la propria Anima e seguire i Suoi progetti.

Ripristinare il Codice.

Il secondo passo è quello di ripristinare il codice che permette la comunicazione fra Anima e personalità. Questo passa attraverso varie cose. La più evidente e tangibile sono i famosi “sintomi”, cioè messaggi che l’Anima ci invia attraverso dolori, malattie, eruzioni cutanee o manifestazioni fisiche di vario genere. Questa è la parte di cui ci siamo occupati negli articoli precendenti. A seconda del tipo di sintomo e della zona interessata, si possono avere già forti indicazioni sul messaggio che ha per noi la nostra Anima. Per questo può essere utile la Metamedicina di Claudia Raineville, ma senza dimenticare che ciascuno di noi è un universo a se stante, quindi il magnifico lavoro della Rainevile ci dà preziosi indizi, ma non deve distoglierci dalla responsabilità di noi stessi, cioè dal cercare il nostro preciso significato in base al nostro vissuto, al nostro personalissimo modo di vivere ed elaborare ciò che ci accade e perfino in base al contesto familiare dal quale veniamo.

Vivere di Segnali e Sincronicità.

Il terzo passo per vivere in connessione con la propria Anima e dunque saper leggere i Suoi messaggi, non passa solo dai sintomi fisici e dal codice di comunicazione, ma anche da segnali ed avvenimenti sincronici. Il caso non esiste, non è per caso che improvvisamente pensate a qualcuno, non è per caso che incontrate persone, non è per caso che all’improvviso sentite un profumo o una melodia, vedete un uccello in cielo o una piuma svolazzare per strada, non è per caso che incontrate sempre libellule in un posto dove nessun altro ne incontra, non è per caso che sentite connessione con un certo animale o una certa pianta, non è per caso se più volte vi vien detta la stessa frase nell’arco di poco tempo. Non è per caso che avviene un incidenteo un qualunque altro avvenimento proprio sotto casa vostra o sotto i vostri occhi. Non è per caso, è perché voi siete parte di una rete, voi siete la rete e voi siete nella rete, tutto quello che accade, anche a milioni di km da voi ha un impatto sulla vostra vita, che lo crediate o no. L’unica differenza fra ciò che accade vicino a me o lontanissimo da me potrebbe essere il tempo che questa conseguenza impiega a raggiungermi..ma non è nemmeno detto, perché non si tratta di calcolare una distanza nello spazio (cioè a pochi o a molti km da me) ma è piuttosto una questione di connessioni..quanto è vicina o lontana questa cosa rispetto alla mia situazione vibrazionale. Cioè se quanto è accaduto ha una frequenza vibrazonale più o meno simile a quella di cui son fatta io.

Rimettersi in Rete e comunicare telepaticamente.

Noi siamo un tutt’uno con la rete nella quale siamo immersi dalla notte dei tempi, solo che abbiamo dimenticato tutto e non sappiamo più comunicare attraverso questa rete, ma essa ci appartiene, è scritta nelle nostre cellule, nei nostri campi energetici, ci vuol solo pazienza e un po’ di esercizio per ripristinare certe facoltà..fate conto di essere in fisioterapia o in una serie di sedute di riabilitazione! Poi potrete assistere tranquillamente alla comunicazione della vostra Anima con la vostra personalità e telepaticamente fra individui e non lasciatevi ingannare dal vostro mentale che dice che la telepatia è tutta una buffonata..nei corsi di evoluzione spirituale che ho tenuto ci son sempre riusciti tutti (adulti e bambini) a far passare ed a ricevere messaggi passati telepaticamente. Come vi dicevo è tutta questione di ripristinare codici e canali di comunicazione già esistenti e, con calma, darsi davvero la possibilità di esercitarsi senza ansia da prestazione.

 

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